I lavoratori che presentano domanda all’ INPS, possono essere ammessi al versamento volontario dei contributi, al fine di raggiungere il diritto alla pensione.
Cosa significa?
Se in possesso dei requisiti richiesti, il lavoratore potrà colmare alcune lacune contributive nei periodi in cui non ha svolto alcun tipo di attività lavorativa dipendente o autonoma.
Ne hanno diritto:
- I dipendenti e autonomi a condizione che non siano iscritti all’INPS o ad altre forme di previdenza;
- I liberi professionisti a condizione che non siano iscritti all’apposita Cassa di previdenza o ad altre forme di previdenza obbligatoria;
- i titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o reversibilità).
O i lavoratori subordinati o autonomi (commercianti, artigiani) che non abbiano cessato il rapporto di lavoro.
Il lavoratore che ha presentato la richiesta, nel caso riprenda a lavorare può interrompere la contribuzione volontaria e riprenderla con la cessazione del nuovo lavoro, senza il bisogno di ripresentare la domanda.
Qualora invece volesse rideterminato il contributo in relazione alle retribuzioni o ai redditi percepiti a seguito della nuova attività, dovrà entro 180 giorni richiedere la rideterminazione del contributo volontario.
Il requisito richiesto è il possesso di almeno 5 anni di contributi. Le modalità di invio della richiesta possono essere varie, tra cui accedere al sito online nell’INPS, chiamare il call center o attraverso intermediari INPS.
Come pagare?
- MAV inviato dall’INPS per posta oppure generato dall’utente.
- Online, tramite la modalità “Pagamento immediato pagoPA” utilizzando carta di credito, di debito o prepagata.
- Avviso di pagamento pagoPA.