Cosa vuol dire esattamente trasformare una società?
Si parla di trasformazione di società quando vi è un mutamento della tipologia, e dunque della forma giuridica della società: essa non comporta l’annullamento o cancellazione e la nascita di un’altra, ma vi è una continuazione: quindi il patrimonio della società verrà semplicemente trasferito.
E’ sicuramente un’operazione facoltativa: avviene nel momento in cui gli amministratori della società per motivi di carattere gestionale o per esigenze particolari decidono di attuare questa trasformazione che può rappresentare anche l’unica valida alternativa ad eventi “più spiacevoli” o complessi, quali la liquidazione o lo scioglimento della società.
Questo mutamento, tecnicamente, si ottiene attraverso la modificazione dell’atto costitutivo della società, attuata tramite delibera dell’assemblea dei soci. Può essere di due tipi: eterogenea o omogenea.
Con la trasformazione eterogenea, invece, si attua una trasformazione in enti di tipo diverso rispetto a quello originario. In proposito è necessario distinguere:
- la trasformazione di una società di capitali: che si ha quando una società di capitali si trasforma in enti di tipo diverso (consorzi, società consortili, società cooperative);
- la trasformazione in società di capitali: ovvero in maniera contraria alla precedente.
La trasformazione omogenea avviene invece quando una società (qualsiasi, sia di persone che di capitali) voglia trasformarsi in una Spa (Società per Azioni), in una Srl (Società a responsabilità limitata) o in una Saa (Società in accomandita per azioni).