La legge di Bilancio battezza la nuova tassa per società di persone e ditte individuali.
L’imposta, l’Iri (ossia l’Imposta sul reddito dell’imprenditore) si applicherà a tutti in misura fissa al 24%. Invece, nel momento in cui soci e imprenditore effettueranno prelievi dall’impresa questi saranno tassati normalmente a titolo di Irpef, secondo i rispettivi scaglioni. In questo modo il reddito di impresa sarà soggetto a due diverse tassazioni: una ridotta, piatta e fissa, l’altra ordinaria.
Scopo dell’Iri è quello di consentire soprattutto ad artigiani ecommercianti che lasciano il reddito in azienda senza distribuirlo di scontare una tassazione piatta: in questo modo tutte le imprese sono tassate alla stessa aliquota indipendentemente dalla loro natura giuridica.
L’Iri, però, potrebbe non convenire a chi preleva un elevato importo degli utili per impiego personale: è il caso soprattutto degli imprenditori individuali che vivono del proprio lavoro; o per chi a optato per la contabilità semplificata che dovrebbe rinunciare a tale vantaggio in termini di adempimenti e di tenuta dei registri per poter accedere alla tassazione flat.